La
Facoltà
La Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, fondata nel 1951, è
una delle unità più articolate dell'Università degli Studi di Perugia. Le attività didattiche della
Facoltà beneficiano delle strutture dipartimentali che sono dotate di aule, attrezzature e laboratori. Essa coordina l'attività
didattica di 9 Corsi di Laurea, 9 Corsi di Laurea Magistrale, Master e Corsi di Dottorato, oltre che Corsi di Specializzazione, di Perfezionamento, di
Formazione di Aggiornamento ed Interfacoltà. La Facoltà ha stipulato accordi di cooperazione con numerose Università ed enti italiani e stranieri, mentre
i suoi Dipartimenti coordinano e promuovono attività di ricerca scientifica e tecnologica, gestiscono
apparecchiature, laboratori, servizi comuni, organizzano seminari, convegni ed eventi scientifici.
Il Preside della Facoltà dal 1 Novembre 2009
è il Prof. Fausto Elisei. 
Cenni
storici La Facoltà di Scienze viene istituita per la prima volta nell’Università di Perugia nel 1810 per opera del governo napoleonico; in virtù del Decreto Imperiale dell’8 ottobre 1810, le Facoltà dell’Università da tre passano a cinque e pertanto, a fianco di Teologia, Diritto e Medicina, si aggiungono quelle di Scienze
fisico-matematiche e naturali e di Belle Lettere.
L'esigenza di istituire la Facoltà di Scienze è dovuta da un lato al grande progresso scientifico avvenuto nei secoli XVII e XVIII e dall'altro alle idee nuove portate dalla rivoluzione francese. Nel caso di Perugia la
realizzazione è aiutata dalla disponibilità di nuovi spazi. Il 1810 è l'anno in cui la sede dell'Università viene trasferita da Palazzo del Soprammuro (l'attuale Piazza Matteotti) al monastero di Monte Morcino Nuovo (Palazzo Murena), confiscato ai monaci olivetani da Napoleone nel 1809. Lo stesso orto del vecchio monastero nel 1814 verrà trasformato in Orto botanico. La nuova Facoltà avrà in dotazione, oltre alla biblioteca, anche dei laboratori scientifici e un museo.
Con il ritorno della sovranità pontificia (24 aprile 1814) la Facoltà sarà mantenuta.
In quel tempo il corso di laurea dura 3 anni, gli insegnamenti sono:
Matematica elementare, Chimica, Fisica sperimentale, Matematica sublime e Botanica. Precedentemente all'istituzione della Facoltà di Scienze questi insegnamenti erano impartiti nel corso di laurea in Medicina (chiamata allora Arti e Medicina). Per l'iscrizione, secondo le disposizione del Regio Decreto del novembre 1864, non è necessario il certificato di licenza liceale, obbligatorio per le Facoltà di Giurisprudenza e Medicina, ma è sufficiente essere in possesso di quello rilasciato dagli istituti tecnici; tuttavia si deve superare un esame di ammissione.
La Facoltà verrà soppressa per mancanza di studenti nel 1886, il numero dei docenti supera quello degli studenti. E' il periodo in cui sono venuti meno i finanziamenti statali; infatti, dopo la caduta dello Stato Pontificio l'Università di Perugia cessa di essere statale e diviene libera ed è sostenuta dai finanziamenti del Comune di Perugia, mentre altre Università continuano ad essere statali cambiando la denominazione da “pontificie” in “regie”. L'Università di Perugia diventerà statale (regia) nel 1925.
Dopo 70 anni di chiusura la Facoltà di Scienze riaprirà i battenti nell'anno accademico 1952-53. L'autorizzazione a iniziare i corsi viene data dal Ministro della Pubblica Istruzione e ufficializzata con il decreto del Presidente della Repubblica n. 572 del 11 marzo 1953.
Per lo svolgimento delle lezioni, il Comune di Perugia cede in uso palazzo Donini (l'attuale sede della Giunta Regionale). Il Rettore del tempo Prof. Giuseppe Ermini conferisce il mandato di Commissario straordinario al prof. Aldo Spirito che sarà anche Preside.
I corsi di laurea di questa facoltà saranno 3: Matematica e Fisica, Scienze Naturali e Scienze Biologiche.
I titoli di ammissione sono i diplomi di maturità classica o scientifica.
Con l'anno accademico 1955-56 inizierà il biennio propedeutico par la Laurea in Chimica che sarà
completato nel 1963.
Gli anni ‘60 e ‘70 segneranno per l'Università un imponente sviluppo edilizio e, in particolare, per la Facoltà di Scienze la costruzione del palazzo in piazza dell'Università (l'attuale sede del dipartimento di Scienze della Terra), degli istituti
chimici, matematici e fisici (Dipartimenti di Chimica, Matematica e Fisica) in via Elce di Sotto e degli Istituti biologici in via del Giochetto.
(a cura del Dott. Gianfranco Cialini)
Storia
dell'Università
degli Studi di Perugia

Scienze MM.FF.NN. ... Perché?
 Le discipline scientifiche hanno un fascino speciale: sono appassionanti, coinvolgenti,
premiano la curiosità e
avvicinano al gusto della
scoperta e della conoscenza. Le
necessità di incuriosirsi, domandarsi, investigare,
esplorare, esaminare in modo critico, stupirsi, e capire,
il bisogno di scoprire, sperimentare,
ideare, realizzare, progredire, sono qualità innate
dell'essere umano che non si limita soltanto a
sopravvivere. Queste qualità fanno parte da sempre
del bagaglio delle discipline scientifiche.
L'Italia ha bisogno di più
scienziati
I paesi che hanno molti scienziati in grado di scoprire, inventare e applicare cose nuove, sono
paesi dove c'è più benessere. E dove la qualità della vita di tutti migliora sempre di più. Perché la scienza risolve i problemi. Alcune volte la tecnologia li crea, ma anche in questo caso le soluzioni vanno trovate utilizzando il metodo scientifico.
E' per questo che la cultura scientifica è diventata quella su cui si basano tutte le società avanzate, quelle più ricche, quelle più forti. Soprattutto nei momenti di crisi economica, quando la conoscenza diventa un fattore fondamentale per la ripresa.
C'è una gara mondiale a chi laurea più giovani in materie scientifiche
E' così che molti paesi (soprattutto Stati Uniti, Cina, India, Svezia,
Israele), stanno
investendo enormi risorse per poter avere sempre più
laureati in materie scientifiche. C'è una gara planetaria a chi riesce a
laureare più persone in materie scientifiche, una competizione che punta
anche a “rubare” i cervelli agli altri paesi, a far studiare e a trattenere
poi a lavorare il maggior numero di giovani che provengono da altre parti
del mondo.
La fuga di cervelli è un danno

Per questo la “fuga di cervelli”, cioè l'emigrazione senza ritorno dei
giovani ricercatori italiani, è un danno per il nostro paese.
Le aziende assumono facilmente chi studia scienze
Chi si laurea in queste materie trova lavoro più facilmente di quasi tutti gli altri laureati. Le aziende assumono sempre più giovani con una formazione scientifica e offrono loro delle carriere molto interessanti.
Secondo una ricerca fatta dall'Unione delle Camere di Commercio italiane, per esempio, su 100.000 imprese le assunzioni di laureati in materie tecnico-scientifiche aumenteranno con percentuali tra il 6,4 e l'8,7 per cento all'anno.
Anche studiare è più facile: a differenza di molte Facoltà affollate, chi fa questi studi ha un contatto più diretto con gli insegnanti, può utilizzare meglio i laboratori, può organizzare meglio il proprio tempo. Molte università, poi, organizzano stage nelle aziende italiane e in centri di ricerca italiani e esteri ed è facile seguirne uno.
Qualsiasi scuola va bene per studiare materie scientifiche all'università.
Qualsiasi scuola superiore da una formazione sufficiente per poter poi andare a studiare in una facoltà scientifica. Per esempio, generazioni di scienziati sono usciti dal Liceo Classico.
In realtà la scienza non è più difficile di qualsiasi altro studio universitario. Ha un linguaggio che è il frutto di secoli e secoli di esperienze e di idee, un linguaggio universale, comprensibile da milioni di ricercatori di tutto il mondo.

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